I principi di sostenibilità connotano trasversalmente, e su più piani, l’attività d’impresa e la relativa disciplina; a partire dagli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni e finanche alle piccole medio imprese quotate.
L’ordinamento societario italiano, in coerenza con i principi dell’articolo 41 della Costituzione, individua vari istituti per il perseguimento dell’obiettivo, dalla dichiarazione non finanziaria, alle politiche sulle remunerazioni, alle società benefit, che si accompagnano alle previsioni di autodisciplina per le società quotate di cui al Codice di Corporate Governance.
I profili di governance dell’impresa appaiono sempre più incisi dagli obiettivi di sostenibilità: vari possono essere gli strumenti o le opzioni nell’obiettivo del successo sostenibile, anche in via tra loro complementare, e, in alcuni casi, toccano anche le previsioni statutarie.
In particolare, si registrano nella prassi interventi a livello statutario, per introdurre, con una prospettiva di stabilità, l’obiettivo del successo sostenibile tra i criteri o canoni per l’esercizio dell’impresa.
Sempre nella stessa direzione, va menzionata l’opzione di clausole che individuano regole di sostenibilità da osservare nella gestione dell’impresa. In tema si è da ultimo soffermata la massima A.A.15 del Comitato Triveneto dei Notai, affermandosi la legittimità di tali clausole, anche laddove le stesse incidano sulla massimizzazione dei profitti e dell’efficienza produttiva che non possono essere ritenuti come scopo unico ed esclusivo per l’esercizio dell’attività d’impresa.
In questo nuovo contesto, i vari profili vanno valutati tenendo conto della natura e struttura dell’impresa, contemperando gli interessi degli azionisti e degli altri stakeholder e considerando gli effetti, anche di lungo periodo, che l’incorporazione dei principi ESG nello statuto sociale può avere sulla gestione della società. L’intervento sullo statuto e la specifica formulazione delle clausole vanno in particolare valutati, al di là delle implicazioni sull’agire e sulle responsabilità degli amministratori, in relazione agli effetti possibili sul diritto di recesso dei soci.